mercoledì 1 aprile 2020

COME DEFINIRE IL VALORE DI UN'OPERA D'ARTE

Come viene definito il valore commerciale di un'opera d'arte? Quali fattori influenzano la quotazione di un dipinto, di una scultura o di lavoro concettuale? Vediamo in questo articolo come l'opera di un artista può essere valutata ed immessa nel sistema del mercato dell'arte.

COME DEFINIRE IL VALORE DI UN'OPERA D'ARTE BLOG ARTISTAH24 OLIO SU TELA DI CINZIA BUSTO - DONNA DI PROFILO CON LA TESTA RECLINATA
Olio su tela di Cinzia Busto


IL "SISTEMA ARTE"



Nel passato affrontare le problematiche dell'arte considerando l'opera d'arte come un prodotto commerciale sembrava essere un approccio sbagliato e forviante. 


In seguito, però, questa considerazione è apparsa sempre più plausibile, diventando sempre più chiaro il fatto che la correlazione tra valore artistico di un'opera d'arte e il suo valore economico, fossero due aspetti da porre in relazione, due facce cioè della stessa medaglia.

Gli stessi artisti arrivarono a concepire questa relazione come fondamentale, ad esempio Andy Warhol fu tra i primi a concepire l'arte e l'opera d'arte in questi termini, al punto da teorizzare una business art (per esempio con i suoi lavori "dollar bills").

Altri artisti la pensarono diversamente, rifiutando o perlomeno allontanando da sé, il concetto di arte e di mercato come un qualcosa di imprescindibile.

Scrive il noto artista Ian Burn nel 1975:

"Se prima si poteva credere che considerare le opere d'arte come merci fosse un'esagerazione di determinismo economico, è ormai evidente che le nostre vite intere sono diventate così ampiamente definite in questi termini che è ormai impossibile pretendere il contrario. Non solamente le opere d'arte finiscono per essere delle merci, ma si ha la schiacciante sensazione che esse comincino la propria vita proprio come merci".

Certo, un conto è il mercato dell'arte (che rappresenta l'interesse del prossimo per la nostra opera) e un conto è creare un'opera specificatamente pensata per un certo mercato... sono due cose molto diverse secondo me.

A mio parere l'artista dovrebbe innanzitutto ragionare su cosa lo interessa e sul perché vuole trattare un certo argomento nel proprio lavoro, tenendo però conto di ciò che l'arte contemporanea produce oggi e di quali sono i gusti, i linguaggi e gli argomenti del contemporaneo!

Le questioni della mercificazione dell'arte, già presenti anche in passato, sfociarono nell'arte di avanguardia, nata in opposizione all'arte accademica, che respingeva il mercato istituzionale e dominante della sua epoca.

Di fatto però, anche gli artisti di avanguardia, ricercavano la creazione di un proprio mercato alternativo, che non fosse quello imposto dai Salon ufficiali o dalle Accademie, ma bensì quello originato dai Saloni indipendenti che essi stessi organizzavano per imporre la loro visione.

Anche questi artisti cercavano il successo commerciale e l'acclamazione della critica, e ciò dimostra quanto sia stereotipata l'immagine di un artista bohémien, povero e anti-sistema (Picasso fu abilissimo anche nel creare il suo fiorente mercato artistico).

Nessun artista, neanche nel passato, ha mai pensato di produrre opere senza poterle vendere ottenendo così il proprio sostentamento; nemmeno l'artista con la A maiuscola Vincent Van Gogh fu disinteressato al mercato, egli sperava ardentemente di poter vendere e finalmente "mangiare" grazie al proprio lavoro.

L'arte contemporanea (termine con il quale si definisce la ricerca artistica attuale) rimane certamente motivata dalla spinta al rinnovamento e alla ricerca di novità e superamento delle tendenze precedenti; dalla cui costola però essa trae origine.


E' pertanto in rapporto alle tendenze di moda e di marketing, che da alcuni anni si è iniziato a parlare di un vero e proprio "sistema dell'arte contemporanea".

L'artista Jeff Koons è giunto ad affermare che "l'arte non consiste nel fare un quadro, ma nel venderlo".

Pur non amando particolarmente questo artista, trovo sia una frase su cui riflettere.

Infine, il famoso critico Germano Celant, in una intervista rilasciata al TG3 del 7 maggio 1997 disse:
"Nel mercato le opere sono merce, nel museo documento, nelle mostre devono poter respirare


COME SI DEFINISCE IL VALORE DI UN'OPERA D'ARTE CONTEMPORANEA?



Per definire il valore commerciale di un'opera d'arte entrano in gioco diversi fattori di tipo quantitativo e qualitativo.


Questi fattori sono inoltre influenzati dall'essere, l'opera d'arte oggetto di valutazione, quanto più appartenente alla produzione "tipica" di quel certo artista, sia come tema che come stile, in base a cui l'artista stesso è conosciuto ed apprezzato sul mercato.


Per quanto riguarda la produzione di opere d'arte in campo pittorico è possibile inoltre, come spiega Francesco Poli nel suo saggio, proporre una classificazione sulla base della tecnica utilizzata e del supporto su cui vengono eseguiti i lavori:

  • L'olio su tela - E' considerata dalla stragrande maggioranza dei collezionisti la tecnica per eccellenza, quella cioè che caratterizza nel misura più elevata l'opera dell'artista. Questa tecnica è affiancata come importanza, da opere realizzate con colori acrilici su tela o altre tecniche miste (magari con l'utilizzo di vernici industriali, smalti e altri materiali) su supporti quali il legno, la masonite, cartone montato su tela o comunque su supporto rigido.
  • I lavori su carta a tempera, pastelli, acquarello - Sono generalmente visti come lavori che impegnano l'artista in misura minore e quindi conseguentemente di minor valore.
  • I disegni a penna o matita - Generalmente acquistati da chi non si può permettere un quadro a olio oppure da chi specificatamente colleziona disegni.
  • Grafica seriale (incisioni, acqueforti, litografie ecc) - Destinata ad una platea più ampia, tutto l'insieme della tiratura ha il valore, grossomodo, di un'opera ad olio dello stesso artista.
Per la scultura:

  • Opere di grandi dimensioni o monumentali in marmo, bronzo - Queste opere d'arte sono spesso commissionate da una specifica committenza sia pubblica che privata, oppure realizzate dall'artista che ha vinto un concorso specifico.
  • Opere di piccole dimensioni - Sono opere d'arte di piccole o medie dimensioni e destinate alla vendita nelle gallerie ad un pubblico di collezionisti; vengono considerate originali le sculture multiple in non più di sei esemplari.


E SE L'OPERA D'ARTE E' CONCETTUALE, EFFIMERA O TEMPORANEA?



Spesso questo genere di opere sono costituite da installazioni pensate e realizzate per un determinato ambiente o luogo, oppure appositamente create per determinate gallerie o musei.

Di sovente, inoltre, questi lavori sono realizzati con materiali deperibili o che prevedano l'utilizzo e il consumo dell'opera stessa durante l'esposizione al pubblico.

Tali opere, se non sono acquisite da un grosso collezionista o dal museo che le ha commissionate, terminata la mostra vengono smantellate, distrutte o cancellate.


F. Poli, cita come esempio, l'opera di Sol Le Witt, i cui lavori (consistenti in wall paintings) , sono considerati come opera d'arte originale, nella fase di idea e progetto, mentre la realizzazione effettiva,  viene spesso affidata ai suoi assistenti, già sapendo che se non verrà acquistata, sarà successivamente cancellata.

Generalmente questa tipologia di artisti prevede anche la realizzazione di opere più piccole e trasportabili, oppure, come dicevamo più sopra, è il progetto a costituire l'opera originale, unica e vendibile (come per le opere di Christo) sino a giungere, nel caso di artisti più radicali ed estremi, ad attribuire "fisicità" all'opera d'arte (altrimenti immateriale) solo attraverso un semplice foglio di carta dattiloscritto che ne attesti l'esistenza.



UN FATTORE IMPORTANTE: LA DATA DI ESECUZIONE DELL'OPERA D'ARTE



Nella valutazione e quotazione di un'opera d'arte, gioca un ruolo importante la data di creazione dell'opera. Questo perché è importante determinare se essa appartenga al momento più significativo ed interessante del lavoro svolto dall'artista. 

Sono particolarmente ricercate (e quindi raggiungono prezzi più elevati) le opere realizzate nella fase considerata più creativa dell'artista, sia in rapporto al suo percorso individuale che in relazione ad una certa tendenza del periodo storico in cui l'opera d'arte è stata creata.

Se però l'artista, in virtù della fama raggiunta, continua a "ripetersi" producendo sempre opere simili, pur essendo considerate originali, hanno un valore minore.




IL RAPPORTO TRA QUALITA' E PREZZO



Certamente la qualità dell'opera d'arte ha un peso nella quotazione e determinazione del suo valore di mercato, ma contrariamente a quanto si può pensare, ciò non è così automatico e consequenziale.

Ci sono artisti di grande capacità, che sono però quotati sul mercato in misura inferiore rispetto ad altri. Questo può essere originato, ad esempio,  dall'abbondanza o scarsità nella produzione di opere, ma in genere dipende soprattutto dalle operazioni di marketing che vengono poste in atto ed in base al potere delle strutture mercantili o museali che stanno dietro a ciascun artista.

Sulla base al periodo storico, nel corso del tempo possono  essere risultate più influenti le gallerie di Parigi, successivamente quelle di New York oppure Berlino piuttosto che Milano ecc. 

Conseguentemente gli artisti operativi in quel dato periodo e che lavorano con quelle gallerie risulteranno più quotati di altri.





UNA SPECIALE CLASSIFICA


In una ricerca della Kunst Kompass (che viene pubblicata alla fine di ogni anno sulla rivista tedesca "Capital") sono state proposte anche delle classifiche stilate sulla base della tipologia di carriera artistica: 

  • artisti in rapida ascesa
  • artisti emergenti
  • artisti definiti "new entry" cioè quegli artisti che non figuravano nelle classifiche degli anni precedenti
  • artisti grandi maestri del contemporaneo; generalmente già deceduti, come ad esempio Beuys o Warhol

Accanto a questa classificazione viene anche proposto un altro tipo di giudizio, stilato in relazione al prezzo delle opere di quel certo artista, posto in relazione al livello della sua carriera, quindi potremmo trovare  annotazioni quali:


  • molto conveniente
  • conveniente
  • giusto
  • caro
  • molto caro

LA QUOTAZIONE DELL'OPERA D'ARTE IN BASE AI PUNTI E AL COEFFICIENTE

Molto importante per la definizione del prezzo, è infine la dimensione dell'opera. In base a ciò esiste una tabella a punti, elaborata dai mercanti parigini all'inizio del 1900, che prevede l'attribuzione, ad ogni formato della tela, di un certo numero di punti.

La quotazione di base di un artista può quindi, essere determinata a partire dal valore di ciascun punto.

In Italia questa tabella a punti prevederebbe ad esempio l'attribuzione di:
  • 1 punto per misure di 18x24 cm.
  • 8 punti per misure di 40x50 cm.
  • 15 punti per tele da 50x70  cm.
  • 40 punti per tele di 80x100 cm.
  • ecc.

Un altro metodo molto applicato (e più conosciuto) è la valutazione dell'opera d'arte sulla base di un coefficiente (che varierà a seconda del grado di notorietà dell'artista e che viene concordato tra l'artista ed il gallerista che si occuperà della vendita).

Questo coefficiente può assumere valori pari ad esempio: 0,25 - 0,50 - 1,00 - 2,00 - 3,00 - 4,00 e così via, sino a raggiungere valori anche molto elevati.

Il conteggio con cui si fa questa valutazione è il seguente:

Se ipotizziamo una tela della misura  di 50x70 con un coefficiente di 1,5 (ma potrebbe essere anche 1,3 o 1,7 o altro) il risultato sarà :

  • 50+70 = totale 120  (attenzione: si fa la somma dei lati.)
  • il risultato della somma dei lati si moltiplica poi per il coefficiente attribuito all'artista, quindi nel nostro esempio 120*1,5 = 180
  • il totale ottenuto verrà infine moltiplicato per 10 ottenendo il valore di quotazione, che in questo caso è pari a 1.800 euro
La formula in Excel da copiare e incollare è 



  =((50+70)*1,5)*10


Se il coefficiente fosse stato di 4 - 4,5 o 5; il risultato sarebbe stato pari a 4.800 euro; 5.400 oppure 6.000 euro e avanti così...

E' chiaro che il coefficiente deve esprimere una concreta possibilità di vendita dell'opera; chiedere 5 o 6 di coefficiente se non si ha nessun curriculum di rilievo, sarà controproducente ed inutile.

Concludiamo l'articolo, ponendo l'accento sul fatto che, la valutazione di un'opera d'arte, influenzata come detto da tanti fattori,  non sarà basata solo su calcoli matematici e classifiche, ma sarà determinata anche in funzione della sua "desiderabilità" che non si fonda certo sull' utilità o funzionalità d'arredo, ma al contrario si baserà soprattutto sulla sua fruizione estetica e sull'unicità del suo fascino.


Fonte bibliografica:
Francesco Poli - Il sistema dell'arte contemporanea. - Editori Laterza


Fonte delle immagini:
Pixabay

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